Scarpe e plantari - Sito 2016

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Prima di iniziare la costruzione dei plantari, viene fatta una valutazione dell’ appoggio a terra e della postura sia in statica che in dinamica.
Si eseguono questo tipo di misurazioni utilizzando strumenti di baropodometria e video-corpografia computerizzata che restituiscono informazioni precise sulla distribuzione della pressione, i carichi massimi, l’ impulso dinamico, i tempi di appoggio e la traettoria dei baricentri.

Sulla base dei risultati ottenuti è possibile progettare delle ortesi plantari che siano adeguate alle problematiche di ognuno.

Conoscere i valori pressori consente, per esempio, di fare scarichi mirati in corrispondenza a punti di sovraccarico, in cui possono insorgere delle callosità o addirittura delle ulcere nel caso di pazienti diabetici.

Dallo studio dei tempi di appoggio, della posizione e del moto dei baricentri si possono individuare alterazioni posturali a livello degli arti inferiori e del rachide riconducibili a dismetrie o rotazioni di bacino.

Queste metodologie si differenziano da sistemi tradizionali perché consentono di costruire dei plantari su misura tenendo conto del piede in movimento e del comportamento dei segmenti superiori ( gambe, colonna ) durante la marcia. Consentono inoltre di verificare se l’ ortesi confezionata funziona correttamente e di misurare in modo oggettivo i benefici ottenuti durante il suo utilizzo.

Infine è importante la scelta della calzatura giusta, che deve essere predisposta e adatta all’ inserimento dei plantari in uso, integrandone le funzionalità, nel rispetto dell’ anatomia e della biomeccanica dei piedi

 
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